Qualità e sicurezza in chirurgia parodontale e implantare - in sanità: dalla qualità al valore

XVIII Congresso Nazionale SIdP 2014

Andrea Vannucci

In una recente indagine si chiedeva ai cittadini europei cosa si aspettavano  quando hanno bisogno di curarsi. Le risposte più frequenti sono state: medici ben preparati, cure che funzionino e che non provochino danni, incontrare persone rispettose e tecnologie adeguate, poter scegliere con chi e dove curarsi. Questa, in sintesi, la percezione del valore di un medico e di una cura, così come di un intero sistema sanitario.

Fare bene la cosa giusta, fin dalla prima volta e poi sempre; questa, in sintesi, l’essenza della qualità che noi ci impegniamo a ricercare continuamente.

La ricerca del valore come scopo, la metodica applicazione della qualità come prassi sono i due fondamenti del successo professionale individuale, così come dell’adeguatezza di un’organizzazione o di un intero sistema sanitario.

L’impegno di ogni professionista è rilevante. Richiede studio, tenacia e fatica. Si tratta di confrontarsi costantemente con opportunità e difficoltà che hanno origine dall’esposizione a un elevato tasso d’innovazione tecnologica e a cambiamenti sociali importanti. Essere adeguati non sempre è facile. Lo sviluppo, che un uso assennato dell’innovazione produce, può affermarsi solo nel segno della “compossibilità” tra sviluppo di salute e sviluppo di ricchezza, cioè quando innovare significa migliorare il rapporto costo/beneficio dei servizi sanitari.

I paradigmi della medicina, che dai tempi di  Telesio e Cartesio fino al XIX secolo non avevano mai cambiato di segno, stanno mutando velocemente. La medicina si trova per la prima volta a considerare i limiti economici e mediarli con le opportunità che i progressi della scienza e delle tecnologie sono in grado di offrire. Abbiamo una medicina scientificamente progredita, ma ferma come paradigmi al secolo scorso. Adesso, per andare avanti, dobbiamo affrontare nevralgiche questioni della conoscenza e della pratica medica, rinnovando apparati concettuali, modelli di conoscenza, contenuti professionali, prassi operative, metodiche d’intervento, criteri per fare, per giudicare e per decidere.

Creare una giusta cultura della qualità significa assumere come prioritario il concetto di “valore”, inteso come relazione tra beneficio e costo, facendo però una chiara distinzione tra il significato morale e il significato economico del termine; imparare dalla saggezza del passato, ma saper padroneggiare il nuovo linguaggio dell’assistenza sanitaria e  saper usare gli strumenti di comunicazione più diffusi; essere sicuri che tutti, particolarmente il pubblico, diano lo stesso significativo a termini chiave come valore, esiti e qualità.