Lesioni cervicali non cariose: dalla nutrizione al controllo di placca e ipersensibilità

Corso di Aggiornamento SIdP - maggio 2014

Antonella Abbinante

Le lesioni cervicali “non cariose” sono caratterizzate dalla perdita di tessuto mineralizzato non legata all´azione degli acidi prodotti dalla flora batterica cariogena.  L’eziologia di queste lesioni è multifattoriale. In particolare,  un ruolo importante viene attribuito all’ azione corrosiva degli acidi, sia esogeni che endogeni; ai fenomeni abrasivi esercitati compulsivamente, quali sfregamento e pressione; a  microfratture dello smalto causate da forze tensive e compressive durante la flessione della cuspide del dente generate sia durante la funzione normale che durante le parafunzioni. L´incidenza di questi quadri clinici è in progressiva crescita ,  anche per l’aumento dell´età media della popolazione. L´indebolimento progressivo della struttura dell´elemento dentale, l´esposizione del tessuto pulpare e l´insorgenza di una marcata ipersensibilità dentinale, richiedono  un approccio multidisciplinare al fine di promuovere tanto una diagnosi precoce quanto opportune misure di profilassi. La letteratura scientifica dedica particolare attenzione allo  studio dei fattori eziologici di queste lesioni determinate dal frequente  consumo di  cibi o bevande con elevata  acidità,  dall’uso improprio degli strumenti di igiene orale come lo spazzolino causa di recessioni gengivali  e  l’azione di  dentifrici  abrasivi.    L’accurata rimozione  della placca batterica rappresenta sicuramente un elemento  fondamentale per  il controllo dell’ipersensibilità dentinale a cui possono essere abbinati   agenti desensibilizzanti topici da applicare professionalmente e/ o a domicilio. L’adozione combinata di strategie preventive e terapeutiche incentrate sul paziente previa individuazione del suo livello  motivazionale  consentiranno di ottenere e mantenere nel tempo i risultati raggiunti.