Il fattore tempo nel trattamento di arcate complete:come gestire il paziente con dentatura terminale

Leaders’ Forum SIdP - AIOP

Leonello Biscaro

Con il termine dentizione terminale ci si riferisce ad una molteplicità di situazioni cliniche diverse che vanno sempre valutate anche in relazione alle particolari  storie personali dei pazienti: nel caso in cui sia tecnicamente possibile la conservazione di qualche elemento dentale, bisogna sempre valutare anche se tale opzione è clinicamente ragionevole, e tale valutazione è molto spesso di carattere protesico.

Nel caso in cui la scelta sia orientata verso una riabilitazione totale su impianti, la gestione della terapia è diversa per l’arcata inferiore e per quella superiore: mentre nell’arcata inferiore è pressochè sempre possibile ricorrere al carico immediato degli impianti, nell’arcata superiore la situazione anatomica residua non rende tale opzione sempre fattibile e predicibile. E’ però sempre possibile, e questo deve essere un obiettivo fondamentale della terapia, gestire l’intero iter terapeutico senza mai lasciare il paziente senza protesi, ricorrendo o a una protesi provvisoria dento-supportata o ad una protesi provvisoria rimovibile preestrattiva, soluzioni che comportano però gestioni completamente differenti in termini di tempo e numero di sedute globali.

Verrà poi considerata una complicanza molto frequente, ma poco considerata, legata sia alla procedura di carico immediato che alla riabilitazione implantoprotesica dell’’arcata superiore che è quella fonetica.