La gestione clinica personalizzata dell’atrofia ossea

XIX Congresso Internazionale SIdP 2019

Giano Ricci

Fin dai tempi di Ippocrate la terapia deve essere calibrata sullo specifico paziente. Da molti secoli quindi sappiamo che il medico e l’odontoiatra devono curare il pazientee non la malattia!
Anche nel caso dell’atrofia ossea successiva alla perdita dei denti si assiste a risposte enormemente diverse da un paziente ad un altro. In alcuni casi il riassorbimento osseo si presenta molto marcato, in altri di grado minore.
Questa diversità nella risposta va ovviamente analizzata prima dell’intervento di ricostruzione per anticipare al paziente quale può essere la prognosi del caso.
Anche i diversi fattori eziologici che possono aver generato il difetto vanno indagati con attenzione. Protesi incongrue, carichi mal distribuiti, abitudini viziate possono essere fattori importanti nella patogenesi del difetto. La raccolta di un’anamnesi accurata relativa ai fattori locali e sistemici è quindi indispensabile.
Fondamentale è l’analisi del sito chirurgico al momento dell’intervento. Occorre infatti individuare le possibili fonti di rigenerazione, prevedere i meccanismi di guarigione, individuare la miglior tecnica chirurgica e utilizzare i migliori materiali da applicare nello specifico sito e nello specifico paziente.  Tutto questo fa parte delle conoscenze e dell’armamentario terapeutico del clinico esperto.