La soluzione protesica

Corso di Aggiornamento SIdP - ottobre 2019

Diego Capri, Giacomo Ori

La presentazione, prettamente clinica, si pone i seguenti obiettivi educazionali:

1- Illustrare ai partecipanti come nei pazienti affetti da parodontite di stadio 3/4 la malattia alteri i normali rapporti occlusali e quali possano essere le strategie (piano di trattamento) per restituire al sistema stomatognatico uno stato d’equilibrio specificando:

a)  quando ricorrere a una riabilitazione fissa piuttosto che mobile

b)  quando splintare gli elementi dentali rispetto a quando lasciarli come unità singole in una riabilitazione fissa

c)   quando riabilitare in RC e quando possibile mantenere la posizione di MIP

d)  come il rischio biomeccanico dello specifico paziente possa influire sulla strategia riabilitativa

e)  quali strumenti analogici e digitali utilizzare per il trasferimento dei dati clinici al laboratorio

2- condividere con l’audience i processi d’analisi biologici e strutturali atti alla formulazione di una valutazione prognostica affidabile, precisando:

a)  quali siano i requisiti parodontali minimi essenziali al recupero del pilastro protesico 

b)  quali siano le caratteristiche strutturali minime che giustifichino il recupero del pilastro

3- presentare alla platea come ottenere la stabilizzazione della malattia parodontale attraverso terapia non chirurgica e chirurgica analizzando quando e come fare: a) levigatura radicolare o debridement,

b) terapia resettiva invece che ricostruttiva.

4- mostrare al pubblico gli aspetti tecnici dell’opportuna gestione del pilastro protesico afflitto dagli esiti della malattia parodontale, specificando:

a)  quale tipo di linea di finitura scegliere nello specifico contesto,

b)  come gestire il profilo d’emergenza nel rispetto dello specifico tessuto parodontale, 

c)   come ottimizzare il disegno dei pontic ai fini della miglior mantenibilità ed estetica.

5- precisare quale sia la corretta sequenza terapeutica nel rispetto dei tempi di guarigione e maturazione dei tessuti.

L‘obiettivo generale condiviso con il coordinatore è quello di dirigere la trattazione prevalentemente su casi “ordinari”, potenzialmente incontrati quotidianamente dai colleghi presenti e non solamente su casi di particolare complessità risolti con terapie “Eroiche”. 

Saranno presentate situazioni cliniche gestite con ragionevoli compromessi rispetto alla soluzione potenzialmente ideale.