Prevalenza della parodontite in pazienti con malattia infiammatoria intestinale: uno studio caso-controllo in una popolazione italiana

PREMIO H.M. GOLDMAN 2022

Giacomo Baima

Obiettivo: Stimare la prevalenza della parodontite nei pazienti affetti da morbo di Crohn (CD) o rettocolite ulcerosa (UC) rispetto ad un gruppo di controllo, appaiato per età e per genere, privo di malattie infiammatorie intestinali (IBD). 

Materiali e Metodi: Centottanta pazienti con IBD (117 CD, 60 UC e 3 con IBD indifferenziato) e 180 controlli sani sono stati confrontati sulla base della loro diagnosi di parodontite (definizione CDC/AAP) e dei parametri parodontali rilevati full-mouth. Inoltre, sono stati costruiti modelli esplorativi di regressione logistica.  

Risultati: Un numero più elevato di pazienti con IBD presentava parodontite (85.6% vs 65.6%, p<0.001) e parodontite severa (36.7% vs 25.6%, p<0.001) rispetto ai controlli. Le differenze erano più marcate nelle fasce di età tra i 35-50 e i 51-65 anni, e rimanevano significative anche considerando separatamente CD e UC. Gli individui con IBD avevano una probabilità ~3 e ~4.5 volte più elevata di avere, rispettivamente, parodontite moderata e severa. Le variabili associate in modo significativo alla parodontite nell’intero campione erano età più avanzata, presenza di IBD, e percentuali più elevate di indice di placca. Se si prendevano in esame solo i pazienti con IBD, il genere (uomo), pregressi interventi chirurgici intestinali, la durata di malattia e la localizzazione di IBD (pancolite) erano associati in modo significativo con la presenza di parodontite. Dall’altro lato, la severità della parodontite e valori più elevati dell’indice di sanguinamento erano le variabili associate positivamente con IBD, mentre il tabagismo era associato negativamente con UC.  

Conclusioni: È presente un’associazione significativa tra IBD e parodontite, modificata da alcune caratteristiche cliniche specifiche di CD e UC. Di conseguenza, dovrebbero essere implementate rilevanti strategie preventive e terapeutiche lungo l’asse oro-intestinale nei pazienti con questo tipo di disordini infiammatori.