Incidence and pattern of implant fractures: A long term follow-up multicenter study.
Lee J-H, Kim Y-T, Jeong S-N, Kim N-H, Lee D-W.
Clin Implant Dent Relat Res. 2018;00:1–7. https://doi.org/10.1111/cid.12621
Abstract
Introduzione
Attualmente, i modelli di frattura implantare e le loro associazioni con fattori clinici non sono stati del tutto compresi.
Scopo del lavoro
Studiare l’incidenza e i modelli di frattura implantare (IF) usando i dati di un “follow-up” multicentrico a lungo termine, di 9 anni.
Materiali e metodi
La significatività statistica dell’associazione fra incidenza di diversi tipi di frattura e fattori clinici (basati su variabili legate al paziente e variabili legate agli impianti) è stata saggiata con il test del Chi quadrato e il test esatto di Fisher, secondo le indicazioni.
Risultati
Su un totale di 19087 impianti inseriti in 8501 pazienti nell’arco di 9 anni, sono state osservate fratture di 70 impianti in 57 pazienti (50 maschi e 7 femmine).
I casi con meno del 50% di perdita ossea avevano un’incidenza maggiore di fratture implantari orizzontali e verticali limitate al modulo crestale, definite come fratture di Tipo I (N=13, 18.6%). Invece, i casi con perdita ossea grave ≥50% mostravano un’incidenza più alta di fratture verticali di Tipo II (n=22, 31.4%), estese oltre la porzione crestale (P=.001). Sono state osservate anche fratture di tipo III (n=5, 7.1%), definite come fratture orizzontali oltre il modulo crestale.
Conclusione
La perdita ossea marginale e verticale associata alla perimplantite e i difetti indotti dalla fabbricazione sono stati considerati fattori importanti di fratture implantari. Pertanto, usare sistemi implantari verificati clinicamente e sforzarsi di ridurre al minimo la perdita ossea con la prevenzione e il trattamento attivo della perimplantite è essenziale per ridurre le fratture implantari.
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A cura del Dott. Carlo Clauser Firenze