Parodontite: certezze per il presente e sfide per il futuro
XVII Congresso Internazionale SIdP 2015
Niklaus P. Lang
Il punto cruciale per la cura delle malattie parodontali, in quanto infezioni opportunistiche, è rappresentato dalle varie forme di terapia anti-infettiva
In generale la terapia si basa sulla rimozione meccanica del biofilm batterico. In aggiunta a questo l’applicazione di antisettici e in casi di particolare gravità, anche l’utilizzo di antibiotici possono rappresentare una efficace terapia.
L’ìmpiego della chirurgia parodontale può rendersi necessario come mezzo per raggiungere aree complesse come le zone delle forcazioni o aree di difficile detersione. La chirurgia parodontale si pone come obiettivo primario la riduzione della profondità delle tasche entro limiti fisiologici con una concomitante eliminazione del sanguinamento al sondaggio.
Questi obiettivi terapeutici possono essere raggiunti solo con una ottima collaborazione con il paziente. Pertanto la sua motivazione e una adeguata igiene orale quotidiana sono i pre-requisiti fondamentali per una terapia parodontale efficace.
L’obiettivo di rendere più facile ed efficiente la rimozione meccanica del biofilm batterico sia nelle fasi iniziali della terapia che in quelle più avanzate è sempre più un obiettivo della ricerca tecnologica e in questo senso sono stati introdotti alcuni nuovi dispositivi come ultrasuoni, laser e terapie antibiotiche locali.
Ciò nonostante negli ultimi anni la terapia parodontale è stata percepita sempre più come una terapia noiosa e non predicibile e in conseguenza di questo viene spesso indicata l’estrazione di denti con perdita di attacco clinico superiore al 50% e la loro sostituzione con impianti. Questo atteggiamento si basa sull’assunto che gli impianti abbiano una sopravvivenza superiore a quella dei denti. Oggi sappiamo bene che questo paradigma è errato e che la terapia parodontale, quando condotta in modo corretto, è predicibile e di successo. E’ pertanto fondamentale che la terapia parodontale torni ad essere il punto focale della nostra attività per il mantenimento dei denti. Se così non fosse la nostra professione continuerà a perdere competenze e capacità nel curare denti affetti da parodontite.
As periodontal diseases represent opportunistic infections, anti-bacterial therapies are the key to successful outcomes.
In general, this is achieved by mechanical debridement. Adjunctively, the application of antiseptics and even -in some cases of advanced disease-antibiotics may be discussed. Periodontal surgery with the aim of accessing niches such as furcations and areas difficult to instrument may be necessary to fulfill the goals of treatment with substantially reduced probing depth, very few to no residual pockets concomitantly with absence of bleeding on probing.
These goals can only be achieved with a good cooperation of the patient. Hence, patient motivation and performing optimal oral hygiene remain the prerequisites for periodontal therapy.
Recently, technical developments have aimed at facilitating the time consuming and tedious mechanical debridement both in the initial phase as well as in adjunctive procedures. Such developments include ultrasonics, laser application and local antibiotics.
In recent years, periodontal therapy has been perceived as tedious and not predictable. Consequently, teeth with attachment loss to one half of the root length are recommended to be extracted and replaced by oral implants. This paradigm shift depends on the erroneous belief that oral implants have a better long-term prognosis than teeth. However, it is now clear that these concepts are wrong. The treatment of periodontitis remains to be predictable if consequently performed. It is eminent that periodontal therapy obtains anew the attention it deserves and that teeth are kept and maintained in health. Otherwise the dental profession is likely to loose its competence and skills in treating periodontally affected teeth.