Lesione cervicale non cariosa e controllo della sensibilità
XX Congresso Nazionale SIdP 2018
Antonia Abbinante
L´incidenza delle lesioni cervicali “non cariose” caratterizzate dalla perdita di tessuto mineralizzato non legata all´azione degli acidi prodotti dalla flora batterica cariogena è in progressiva crescita, anche per l’aumento dell´età media della popolazione. L’eziologia di queste lesioni è multifattoriale. In particolare, un ruolo importante viene attribuito all’ azione corrosiva degli acidi, sia esogeni che endogeni; ai fenomeni abrasivi esercitati compulsivamente, quali sfregamento e pressione; a microfratture dello smalto causate da forze tensive e compressive durante la flessione della cuspide del dente generate sia durante la funzione normale che durante le parafunzioni. L´indebolimento progressivo della struttura dell´elemento dentale, l´esposizione del tessuto pulpare e l´insorgenza di una marcata ipersensibilità dentinale, richiedono un approccio multidisciplinare al fine di promuovere tanto una diagnosi precoce quanto opportune misure di profilassi. La letteratura scientifica dedica particolare attenzione allo studio dei fattori eziologici di queste lesioni determinate dal frequente consumo di cibi o bevande con elevata acidità, dall’uso improprio degli strumenti di igiene orale come lo spazzolino causa di recessioni gengivali e l’azione di dentifrici abrasivi. L’accurata rimozione della placca batterica rappresenta sicuramente un elemento fondamentale per il controllo dell’ipersensibilità dentinale a cui possono essere abbinati agenti desensibilizzanti topici da applicare professionalmente e/ o a domicilio. L’adozione combinata di strategie preventive e terapeutiche incentrate sul paziente previa individuazione del suo livello motivazionale consentiranno di ottenere e mantenere nel tempo i risultati raggiunti.
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