La protesi aiuta a mantenere i denti?

22° Congresso nazionale SIdP

Alberto Fonzar

Fin dall’antichità la sostituzione dei denti mancanti mediante denti “finti” ancorati sui denti residui ha costituito l’essenza della odontoiatria protesica. Nel corso degli anni da una parte l’evoluzione delle conoscenze e dall’altra la consapevolezza da parte dei pazienti della possibilità di migliorare non solo la funzione ma anche l’estetica del sorriso, ha ampliato considerevolmente gli orizzonti della disciplina protesica che ha cominciato ad essere utilizzata anche come mezzo per incrementare la resistenza meccanica dei denti, per migliorare l’estetica, per migliorare l’occlusione e, nei casi parodontali gravi, per compensare il trauma d’occlusione secondario conseguente alla forte riduzione del supporto osseo “splintando” protesicamente i denti contigui e le radici dei molari con compromissione della forcazione.

Ma queste funzioni “aggiuntive” della disciplina protesica sono riuscite realmente a centrare quello che è l’obiettivo terapeutico primario dei nostri pazienti, ovvero migliorare la prognosi dei denti e quindi aumentare la probabilità di mantenere nel tempo la propria dentatura?

La relazione si propone di dare risposta a questo quesito mediante un’analisi critica il più possibile obiettiva della letteratura scientifica disponibile e della propria ultratrentennale esperienza clinica.