Terapia non chirurgica durante il trattamento orto-perio

22° Congresso nazionale SIdP

Chiara Galano

Un paziente parodontalmente “stabile”, la cui parodontite è stata trattata con successo mediante l’iter terapeutico parodontale definito dalle Linee Guida EFP (2020), è un paziente che può effettuare terapia ortodontica senza che questo comporti “a priori” un deterioramento del suo status parodontale. Molto spesso, sono proprio i pazienti con diagnosi di Parodontite di Stadio IV , a necessitare di un approccio interdisciplinare parodontale-ortodontico, per la presenza di fattori di complessità locale che compromettono in maniera più o meno severa la capacità funzionale ed estetica del paziente, con un conseguente peggioramento della qualità di vita e di relazione. Tuttavia, l’esecuzione di un trattamento ortodontico in un paziente con elevata suscettibilità parodontale presenta diversi rischi, legati alla natura del dispositivo ortodontico applicato e alle potenziali difficoltà del paziente nell’eseguire le corrette manovre di igiene orale, nonché rischi correlati alla tipologia di movimento ortodontico eseguito, che possono compromettere la condizione di guarigione e di stabilità raggiunta mediante la terapia parodontale.

Il raggiungimento degli obiettivi parodontali e ortodontici in questi pazienti complessi, si fonda quindi sul ruolo che un’efficace terapia di supporto e di controllo dei parametri di stabilità può garantire durante lo spostamento ortodontico. In quest’ottica , risulta indispensabile la partecipazione attiva dell’igienista dentale all’interno del team interdisciplinare, in quanto “sentinella” non solo nel monitoraggio della condizione di stabilità parodontale a livello “paziente – dente – sito”, ma anche dei possibili effetti negativi indotti da specifiche caratteristiche ortodontiche.